Trasferimento Direzione Regionale delle Dogane e dei Monopoli, associazione "Petrusinu": "Agire per evitare la beffa"

"Sede interregionale delle dogane di Calabria e Basilicata: niente di nuovo sotto questo cielo. Potrebbe essere questo il titolo di un film visto e rivisto. Cambiano gli attori, ma i ruoli di protagonisti e comparse è sempre occupato dai soliti personaggi. A Reggio Calabria prima c'era Giuseppe Scopelliti, oggi c'è Giuseppe Falcomatà. Quello che però non è cambiato è l'atteggiamento nei confronti di Catanzaro e del suo ruolo istituzionale. Ieri Scopelliti scippava la sede delle dogane a Catanzaro grazie alla discutibile sentenza di qualche giudice del Consiglio di Stato, oggi ci riprova Falcomatà. Una vicenda turpe e tristissima in cui va in scena sempre il solito copione che sfocia nella mistificazione della realtà. Ed in questo i reggini sono maestri. Hanno fatto così nel 1971 quando come Capoluogo della Calabria fu confermato Catanzaro che per secoli ha svolto questo ruolo in Calabria. Hanno fatto così anche per l'ufficio regionale del Lavoro, per la sede regionale delle Ferrovie dello Stato, per la sede della Sovrintendenza archeologica e, non ultimo, per la sede delle Dogane". Lo si legge in una nota dell'associazione "Petrusinu ogni minestra".

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"Ripetono sempre la solita falsa storia, la solita cantilena "Catanzaro tenta di scippare a Reggio qualcosa". In realtà è Reggio che si appropria e rivendica competenze e ruoli che competono al Capoluogo di Regione. E' sempre stato così e sarà così fino a quando non ci sarà una legge ad hoc per riassegnare a Catanzaro tutti gli uffici centrali che nel resto delle regioni d'Italia si trovano nelle città Capoluogo. In tutte, tranne che in Calabria. Perché? Probabilmente ciò accade ed è accaduto per eccesso di buonismo da parte della politica catanzarese a dispetto di quanto accade ed è accaduto a Reggio dove invece alzano barricate, organizzano moti e fanno sentire la voce grossa a Roma mentre a Catanzaro ci si occupa di sciocchezzuole: buche, paletti, erbacce e quisquilie varie. Finora a Catanzaro non abbiamo visto personale politico forte e capace. Sempre disinteressato a queste vicende, sordo, impassibile, incapace di agire e di farsi sentire a Roma.
Chi è che deve valorizzare e difendere questa città? Da diversi giorni si parla della sede interregionale delle dogane e a parlare sono sempre le solite associazioni. Le stesse che lo fanno da quasi 20 anni: Catanzaro nel Cuore, Cara Catanzaro, Petrusinu ogni minestra. Vorremmo sapere dove sono tutte quelle associazioni che, guarda caso, qualche mese prima delle elezioni spuntano come funghi salvo poi scomparire ad elezioni avvenute. Comparse o meglio scomparse fino alla prossima tornata elettorale. Nel frattempo Catanzaro ha bisogno di essere rappresentata e difesa da gente che la ama veramente. La sede interregionale delle dogane di Calabria e Basilicata che il Comitato di Gestione con tanto di delibera (n. 358 del 28 febbraio u.s.) assegna a Catanzaro deve diventare presto realtà. Il Ministro Padoan deve ratificare tutto con una semplice firma. Non vorremmo che qualcuno si inventi qualche refuso di stampa o trovi l'ennesimo escamotage per scippare nuovamente a Catanzaro ruoli e funzioni. Sarebbe l'ennesimo film visto e rivisto con i soliti attori protagonisti e, purtroppo, le solite inutili comparse".