Calveri a Radio Reggio Più: "Taibi? Al ds della Reggina è richiesta pazienza, le pressioni sono forti"

calveribergogliodi Paolo Ficara - Dopo Gianni Infantino, è il reggino di maggior successo nel mondo del calcio. Dal 2010 Armando Calveri è un pilastro dirigenziale della Lazio, tra i pochi club a strappare qualche trofeo alla Juve negli ultimi 8 anni (Coppa Italia nel 2013, Supercoppa nel 2017). Il segretario generale dei biancocelesti si è concesso ai microfoni di Radio Reggio Più, per parlare di quello che rimane il suo più grande amore calcistico: la Reggina, vissuta per 16 anni tra campo e scrivania.

Il primo commento va all'ignobile barbarie perpetrata ai danni del giornalista Giovanni Baccellieri: "Atto inqualificabile, dispiace tantissimo. Situazioni imbarazzanti, nel 2019 ancora ci ritroviamo a discuterne. Il calcio è un gioco, non capisco cosa passi nella testa di questa gente. Esprimo massima solidarietà al giornalista colpito da questa situazione".

Calveri ha smontato la fantasiosa ipotesi che vedeva Lotito alle spalle di Gallo: "Della Reggina acquisita da Gallo l'ho saputo da voi – subito la battuta del segretario generale della Lazio – Posso escludere ogni tipo di collegamento tra i due, in occasione del passaggio di quote. La vecchia proprietà ha ritenuto di farsi da parte, dopo i sacrifici sostenuti negli anni precedenti. Mi sento di dire grazie alla vecchia proprietà. Vedo che i risultati di Gallo, dal punto di vista della credibilità aziendale, sono certificati: non posso che esserne orgoglioso".

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Fresco il cambio circa la poltrona di direttore generale: "Non conosco l'avvocato Iiriti. Ovvio che ha sorpreso, l'accoppiata mi sembrava solida. Nel periodo in cui ha operato, mi è sembrato guidato da forte entusiasmo. Andrea Gianni? La proprietà ha ritenuto di mettere un ulteriore filtro, ritenendo che il nuovo dg possa incidere nell'immediato oltre che nel futuro. Il presidente Gallo ritiene opportuno costituire una società ramificata".

Al dirigente biancoceleste viene chiesto un parere sull'operato del ds Taibi: "In condizioni di sacrificio e con ristrettezze, sono arrivati risultati importanti. Nel momento in cui c'è stata la disponibilità, le attese della tifoseria non sono state ripagate dai risultati del campo. C'è stato un cambio di allenatore. Si potrebbe fare un calcolo, e sostenere che i meriti appartengano di più all'allenatore – ironizza ma non troppo Calveri a Radio Reggio Più – Taibi è un uomo esperto, ha giocato ad altissimi livelli. I predecessori sono tutti uomini di un certo spessore: Martino, Giacchetta, Bigon, Cerantola. A Reggio le aspettative sono alte. A Taibi bisogna dare il tempo di capire che una cosa è fare il giocatore, una cosa è fare il direttore. I risultati oggi parlano per lui, ha costruito la squadra che si sta esprimendo in questo campionato. L'operato di un direttore sportivo va valutato in un periodo molto più ampio. Miracoli non ne fa nessuno".

Seguendo sempre le vicende della Reggina, Armando Calveri si sofferma anche sull'aspetto legato alla comunicazione: "Nell'ultimo anno ci sono state parecchie scorribande, da una parte e dall'altra. Proprio per l'importanza del ruolo rivestito da un direttore sportivo a Reggio Calabria, si richieda prudenza, senso di responsabilità e pazienza verso la classe giornalistica. Per ottenere un risultato, è necessario che tutti remino dalla stessa parte. Le pressioni sono forti. Credo che Taibi ritroverà lucidità per ripianare tutte le situazioni, dando ancora più luce al suo lavoro che ha svolto benissimo".