Falcomatà usi stesso peso e misura per Viola ed Urbs Reggina

falcomatareggina 500di Paolo Ficara - Come mettere in piedi una società di calcio professionistico: istruzioni per l'uso. Primo passo: inserire una mano in tasca. È vuota? In tal caso, dedicarsi ad altro. Non c'era bisogno dell'ennesima lettera indirizzata al popolo bue, per capire che in riva allo Stretto da qualche anno c'è chi pensa di fare calcio senza soldi. Se mi danno il centro sportivo, se mi danno lo stadio, se gli abbonati non vanno sotto le duemila unità e se un paio di avversari si suicidano in partenza, gonfio il petto e festeggio la salvezza in Serie C.

Il Comune è indubbiamente in difetto sulla questione stadio, anche se la sintetica risposta del comparto lavori pubblici con sibillina frase ("ci si riserva di fornire e illustrare quanto necessario al fine di poter contribuire a ripristinare la corretta ricostruzione dei fatti"), indirizzata a chi sa solo accusare gli altri, fa intuire il finale della annosa vicenda.

Sottolineato ciò, qual è la media spettatori che la Urbs Reggina sperava di realizzare in questo avvio di stagione? Tale da scongiurare pericoli già alla prima scadenza federale di ottobre, per la quale evidentemente non sono bastati i soldi della campagna abbonamenti? Ed a proposito di abbonamenti: se si sottolinea che da almeno due anni non viene effettuata la manutenzione in tribuna, significa che le ultime campagne si sono tenute nella speranza che non arrivassero contestazioni circa l'agibilità dello stadio?

Per intenderci: se al Dispaccio stipuliamo accordi pubblicitari fino al prossimo maggio e poi andiamo offline prima che sopraggiunga l'inverno, cosa raccontiamo agli inserzionisti? Che non troviamo nessun webmaster in grado di riattivarci il server? Oppure che l'acqua in arrivo dal Menta ha inzuppato la banda larga?

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Qui c'è da chiarire un punto fondamentale. Se la Reggina è un bene della città, chi è a capo della società di calcio professionistico dovrebbe ascoltarla, la città. E farsi da parte. La città non vuole, non ha mai voluto e mai si accontenterà di ripetute salvezze in Serie C. Se queste erano le premesse anche per questa stagione, al di là delle favolette raccontate da chi oggi ha rimesso i piedi sul pianeta Terra, non valeva neanche la pena iscriversi. A prescindere dalla disponibilità delle strutture.

Se la Reggina, che continua a respirare solo in ambito civilistico (è bene ricordarlo), è un bene privato con tanto di nome tenuto in ostaggio in ambito federale da chi non intende proseguire lo storico cammino di chi lo ha preceduto, allora il privato si mantenga lo spasso con le proprie sole forze. Se ne dispone. La consegna della targa è un vezzo del singolo soggetto. Non riuscire a battere il Monopoli nemmeno una volta in tre anni, di sicuro non rappresenta uno spasso per la collettività.

La Reggina Calcio, per iscriversi al campionato di Serie B qualche estate fa, ha scucito 170.000 euro dalle proprie già esangui casse per una verifica della ormai famosa copertura in tribuna ovest. Il Comune era commissariato. Tra gettare la colpa agli altri per quella che sarebbe stata una mancata iscrizione al campionato, o pagare di tasca propria per non creare danni a sé stesso ed alla "clientela", Lillo Foti scelse la seconda opzione. E per clientela si intende ovviamente la tifoseria. Una tifoseria che ormai, da anni, riceve "lettere" solo quando c'è da fare vittimismo o da mettere in cattiva luce la controparte di turno.

I 150.000 euro stanziati per i lavori al "Granillo" sono soldi della comunità. Probabilmente qualche fondo è stato tagliato ad altri settori, per soddisfare la richiesta dell'ufficio sport. Lo stadio è del Comune, può darsi che prossimamente divenga oggetto di un bando per assegnarne la gestione. Normale attendersi che sia la società di calcio professionistico a partecipare, ma ce lo si attendeva anche per il Sant'Agata. Chi ha la febbre alta, facilmente sfocia nel delirio ed inizia ad urlare: "Aiuto! Sto morendo!". Sappia che "gratis" è già defunto.

La Viola è senza palasport e senza centro sportivo, causa debiti maturati da gestioni precedenti. Falcomatà usi stesso peso e stessa misura, specie dove la gestione è la medesima da oltre tre anni. Anche quando i lavori presso il "Granillo" verranno completati. Chi è a posto con i pagamenti, entra. A maggior ragione, se nel frattempo sono stati investiti fondi della collettività. Lo sport non finisce. Gli mettiamo il cartello "torno subito". Nel 2015 la ripartenza della Reggina è stata affidata alle mani sbagliate, non è mai troppo tardi per rimediare.