Ex Reggina, Raggi: "Calo da imputare alla gioventù, per salvarsi serve il sangue agli occhi"

raggiL'occhio vigile del cuore amaranto, oltre che dell'attento conoscitore della realtà attuale. Maurizio Raggi, da calciatore, ha nel curriculum una promozione dalla C1 alla B e quella sfiorata in A, con la maglia della Reggina. Una divisa che ancora sente sua, anche se da parecchio tempo svolge il mestiere da allenatore, specie quest'anno che in panchina c'è l'amico Agenore Maurizi. A Radio Reggio Più, l'ex centrocampista amaranto ha sferzato la squadra dopo la sconfitta di Lecce:

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"Il calo delle ultime due partite si può imputare alla gioventù di questi ragazzi. Devono capire di non aver fatto niente, sono bravi ma non si devono specchiare. Se vogliono bruciare le tappe, devono fare tesoro di questi errori per non ripeterli più. Bianchimano ha qualità innate, fa salire la squadra e si sta sacrificando – ha risposto Raggi, circa le doti del'attaccante autore dell'illusoria doppietta – Si sono regalati gol con fallo laterale a favore. Il Lecce ha speso una barca di milioni, ma i soldi non vanno in campo. La Reggina ha commesso degli errori ed ha concesso. L'allenatore sta dando la mentalità di giocarsela con tutti, ma nel momento in cui si sta vincendo non bisogna regalare niente".

In diretta nella trasmissione "C Basta" su Radio Reggio Più, Raggi non ha fatto mancare l'esempio con il calcio che si vedeva negli anni '80/'90 in Serie C: "In area di rigore volavano gomitate e schiaffi, a me hanno messo due volte i punti sugli zigomi. Devono conoscere la categoria, ma devono farlo in fretta. Serve il sangue agli occhi, la fame di risultato. I punti bisogna farli con tutti, lottando pallone su pallone se vogliamo rispecchiare l'animo della Reggina. Lo hanno fatto per un periodo. Ho vissuto la Serie C per tanti anni, vincendo quattro campionati: nessuno mi ha mai regalato niente".