Reggina: e venne agosto, ed il "Granillo" rimase un campo di patate...

granilloerbadi Paolo Ficara - Là dove c'era l'erba, ora cosa c'è? Mercoledì 2 agosto è in programma un'amichevole abbastanza importante, dato che la Reggina ospiterà la pari grado Sicula Leonzio per un antipasto della prossima Serie C. I tifosi saranno costretti ad accalcarsi in piedi al Sant'Agata, dato che lo stadio "Oreste Granillo" versa in condizioni non adatte alla disputa di una partita di calcio, forse al massimo di bocce. Eppure, la richiesta alla Lega di disputare in casa la prima gara di Coppa Italia, lasciava ben sperare. Ma la foto scattata sul terreno di gioco tre giorni fa è eloquente, sebbene non siamo (ancora) alle condizioni critiche dell'estate 2016.

Questa non vuol essere un'accusa verso alcuno, bensì una semplice presa d'atto (e di coscienza): la problematica si ripresenta anno dopo anno, anzi, quadrimestre dopo quadrimestre, e non si può più pensare a soluzioni tampone o ancor peggio last-minute.

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Gianni Latella, delegato allo sport del Comune di Reggio Calabria, si sta sbattendo per trovare una soluzione. Stanziati i fondi (39.000 euro) per i lavori da effettuare, si procederà all'appalto per l'assegnazione: manto erboso, telecamere, sistema antincendio ed impianto energetico saranno oggetto di interventi. Più o meno, le stesse criticità dell'anno scorso. Iniziare a mettere mano ad una settimana dalla Coppa Italia sarebbe tardi. Anzi, già stamattina è tardi. Inoltre, il semplice taglio dell'erba (giusto per non farla arrivare ai parastinchi) non sarebbe sufficiente: ogni volta che un calciatore professionista "calcherà" una delle varie chiazze prive di verde, le lamentele si potranno sentire anche in tribuna.

La soluzione ideale sarebbe l'affidamento in gestione dello stadio ad una società (e quale potrebbe essere, se non la Reggina?), ma all'orizzonte non si intravede nessun folle disposto a prendersi cura 12 mesi l'anno di un impianto vetusto, e che oggi risulterebbe troppo grande anche per un'eventuale campionato di Serie A. Fatta eccezione per quelle due o tre partite in cui gli spalti si riempirebbero di simpatizzanti delle strisciate. Per il Comune è un gioco a perdere: spese per almeno 70.000 euro all'anno, a fronte di gettoni d'affitto da parte della Reggina che non superano i 30.000 euro.

La costruzione di uno stadio di proprietà per la Reggina non potrà essere rimandata a vita. Ripensando al progetto bocciato pochi anni fa da Palazzo San Giorgio, col senno di poi, bisogna dare ragione a chi voleva abbattere il "Granillo". Teatro della Serie A, sede dei più bei ricordi per ogni tifoso, intitolato ad uno dei due presidenti che hanno fatto la storia. Ma oggi, non più sostenibile né dall'amministrazione comunale, né dalla Reggina stessa.