'Ndrangheta in Valle d'Aosta, Cassazione: "Probabile coinvolgimento dell'avvocato torinese Carlo Maria Romeo"

Esiste la "qualificata probabilita'" che l'avvocato torinese Carlo Maria Romeo, arrestato nel gennaio del 2019 in un'inchiesta sulla presenza della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta, sia rimasto coinvolto in affari illeciti. E' quanto si ricava dalla sentenza con cui la Cassazione ha respinto il ricorso della difesa. Gli Ermellini, nel confermare l'ordinanza del tribunale del riesame di Torino, si sono richiamati alla giurisprudenza della stessa Corte in materia di misure cautelari: gli indizi, anche se "di per se' non valgono a provare oltre ogni ragionevole dubbio" la tesi dell'accusa, sono tali che permettono di "prevedere che, attraverso la futura acquisizione di ulteriori elementi, saranno idonei a dimostrare la responsabilita' dell'indagato, fondando nel frattempo una qualificata probabilita' di colpevolezza".

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Il ragionamento vale in particolare per uno degli episodi contestati: Romeo si sarebbe prestato a fare da intermediario nella cessione di 500 grammi di cocaina, e la Suprema Corte ha avallato la conclusione dei giudici torinesi sulla "qualificata probabilita'" del suo coinvolgimento. L'ordine di custodia cautelare era stato emesso per concorso nella cessione illecita di stupefacenti aggravato dalla finalita' di agevolazione di associazioni di stampo mafioso, tentata estorsione, concorso esterno.