Regionali, Meringolo (Laboratorio Riformista Calabrese): “No alle primarie-fake del Pd. Linea Graziano-Zingaretti va sostenuta”

"Il Partito Democratico calabrese è autoreferenziale, i circoli sono chiusi e nelle mani di pochi addetti ai lavori che tutti sanno rispondere a chi. La partecipazione viene ostacolata e quindi la moltitudine di persone (soprattutto giovani) che si era avvicinata si è allontanata. Ci sono responsabilità oggettive in questo senso? A me sembra di sì e sembra pure che il partito nazionale se ne sia finalmente reso conto. È dal 2013 che in Calabria si falsificano le primarie (ci sono state anche denunce importanti) ad opera di pochi furbacchioni che campano di politica così come, già da qualche anno prima, alcuni settori ben precisi del PD avevano giocato a perdere, a vantaggio del centrodestra, tutte le elezioni amministrative di comuni calabresi importanti dove il candidato a sindaco non fosse direttamente riconducibile a ben precisi cacicchi democratici. Ora si dirà (sempre ad opera dei furbacchioni di cui sopra) ma si parla di primarie istituzionali e questa è la vera truffa, perché si vogliono fare le primarie istituzionali dopo una serie di primarie falsate e dopo che quindi, eccetto quegli addetti ai lavori di cui sopra, che rispondono tutti agli stessi cacicchi, non c'è rimasto nessuno. Vi piace vincere facile mi verrebbe da dire loro, ma è anche peggio ed è per questo motivo che la posizione del commissario Stefano Graziano e del Segretario Nazionale Nicola Zingaretti va sostenuta: per poter costruire un futuro diverso, in Calabria, del Partito Democratico". Lo scrive, in una nota, Francesco Meringolo, portavoce del "Laboratorio Riformista Calabrese".

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