Consorzi di bonifica, la Cia Agricoltori Italiani dà il via alla protesta: “Basta con questo mostro burocratico inefficiente”

La prima assemblea/manifestazione si terrà a Sibari – Località Casa Bianca - Cassano allo Ionio – Sala convegni Museo Nazionale archeologico della Sibaritide - il prossimo 26 luglio alle ore 17,00. Gli agricoltori della Calabria "sono delusi, l'appello della CIA al Presidente della Regione Calabria è caduto nel vuoto, non si intravedono – è scritto in un comunicato stampa dell'associazione di categoria - spiragli per la risoluzione del problema Consorzi".
"I lavoratori della terra, caro Presidente, sono i primi manutentori del territorio, ma hanno bisogno dei Consorzi per la salvaguardia dello stesso, per il suo sviluppo in una logica di piani di investimenti e di infrastrutturazione, di efficientamento e risparmio delle risorse idriche, di piani per la fito-depurazione, di processi di rinaturalizzazione. I Consorzi di Bonifica calabresi si occupano di altro, di interventi clientelari, di un sottogoverno a favore di pochi da realizzare con la contribuzione di tutti i consorziati, vessati da cartelle inique. Presidente Oliverio, il futuro dei consorzi non può essere ciò che sono, non perpetui un anacronismo deleterio per il mondo agricolo, proietti i Consorzi verso un futuro diverso, che tutti immaginano e pretendono. Ponga fine a questo Bancomat di parte, ad un insopportabile ufficio di collocamento consortile a disposizione di pochi, asservito alle politiche più bieche e ai politicanti di mestiere, annulli la fantasiosa sentenza di usucapione dei consorzi di cui qualcuno si sente destinatario, che, per sicurezza di governo, sempre quel qualcuno cerca di preservare, inventandosi regolamenti elettorali che ricordano insopportabili regimi dittatoriali. Si restituisca agli agricoltori della Calabria il diritto a pagare il giusto, in proporzione al beneficio ricevuto, non si costringano gli stessi a ricorrere presso le commissioni tributarie per l'annullamento delle cartelle inique.
"Presidente Oliverio, rifletta sul fatto che i Consorzi quasi mai appellano le sentenze di primo grado a loro sfavorevoli, quasi riconoscessero di imporre l'ingiusto. Il governo della Regione non può non soffermarsi su questo maleodorante meccanismo, non può non liberare i calabresi da questa situazione perversa, ingiusta ed intollerabile. Si fermi tutto ciò prima che sia troppo tardi e si realizzi, con tutte le parti, quella grande riforma che i Consorzi necessitano. E' il tempo di farlo, le calende greche non servono, la stragrande maggioranza dei calabresi, del mondo agricolo, della società civile lo pretende, oggi. Si abbia rispetto per un settore produttivo che rappresenta il fiore all'occhiello dell'economia calabrese, risultato raggiunto con la fatica, quella vera, avversato da una burocrazia asfissiante, dalla lontananza dei mercati per l'assenza di moderne vie di comunicazione, dai danni degli eventi climatici avversi, che trovano complici ignari nelle inefficienze del governo dei consorzi. E tuttavia, i lavoratori della terra sono ancora sui campi a spezzarsi la schiena a tenere alta la tradizione contadina calabrese".

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"Non è più possibile tergiversare sull'esigenza di effettuare – prosegue l'associazione di categoria - un'analisi seria dei bilanci consortili, zeppi di crediti la cui esigibilità è vaga, sulla esatta definizione dei debiti, sulla congruità e inerenza programmatica delle spese, sulla sostenibilità economico finanziaria delle singole strutture. Le nostre sedi, lo ribadiamo, quotidianamente ricevono le veementi proteste dei nostri associati e dei semplici cittadini preoccupati per la sicurezza del territorio. Abbiamo garantito al nostro mondo e a quanti hanno visto in noi un serio punto di riferimento, che avremmo portato avanti un'attività sindacale tesa alla concertazione, alla condivisione, con il governo della Regione Calabria e con tutte le parti interessate, evitando reazioni, manifestazioni, polemiche, in una logica di compliance. Quello che però la nostra Confederazione ha ottenuto sono stati solo rinvii, tentennamenti, indifferenza su una questione che scotta, rispetto alla quale si rivolge lo sguardo altrove per non decidere ciò che va deciso, per non affrontare ciò che va affrontato con estrema urgenza e priorità. L'assenza di una qualsiasi sorta di discussione ci lascia perplessi e ci induce alla conclusione che il tempo, oggi, è scaduto, e che è necessario iniziare la protesta pubblica e civile. Non intendiamo tirare per la giacchetta nessuno, ma è ineludibile il nostro dovere di rappresentanza, di rivendicazione delle esigenze dei nostri associati, che hanno memoria lunga, lucidità di analisi e capacità di giudizio".
"La Cia-Agricoltori Italiani invita tutti gli interessati ad unirsi alla protesta verso una situazione, quella dei consorzi, vergognosa, rappresentativa di un mostro burocratico inefficiente, asservito a logiche clientelari riprovevoli. Abbiamo bisogno del sostegno dei sindaci Calabresi, che non possono non avere a cuore le sorti dei territori che rappresentano, dei loro cittadini agricoltori che hanno pagato un prezzo troppo alto per l'inefficienza dei consorzi, abbiamo bisogno della voce dei nostri amici, della loro forza, delle loro rivendicazioni, dei sindacati dei lavoratori dipendenti, della politica, di tutte la parti interessate alla vicenda consorzi, senza strumentalizzazione alcuna. E per finire non si può non sottolineare la vergognosa e spregiudicata gestione delle deleghe elettorali. Chi intende presentare liste, in vista del prossimo appuntamento elettorale, è bene che conosca il meccanismo delle deleghe: possono essere autenticate, alla presenza del delegato e del delegante, dai notai, dai segretari comunali e dai dipendenti del consorzio, appositamente indicati. Immaginate quale esercizio della democrazia può essere realizzato con tale sistema. Eppure la sentenza del Tar Calabria, su questo punto specifico, aveva, con spirito pilatesco, invitato chi di dovere ad attivarsi in autotutela sull'uso dei dipendenti del consorzio per la validazione delle deleghe. Chi sapeva ha preferito, anche qui, turarsi il naso approvando l'istituto della delega così come concepito e articolato dai padroni dei consorzi. La Cia-agricoltori italiani non si fermerà dinanzi a questa prevaricazione, legalizzata da chi ha il potere di fermarla, e metterà in campo ogni mezzo perché venga affermata la democrazia in un paese libero".