Confiscati tra Calabria e Piemonte beni a uomo vicino alla 'ndrangheta di Lamezia Terme

guardiadifinanzalameziaterme600Beni per circa 1 milione 200.000 euro sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza in Calabria e Piemonte. Si tratta di beni immobili e mobili, aziende e disponibilita' finanziarie, riconducibili a Giorgio Galiano ed ai suoi prestanome. Galiano, prima affiliato alla cosca di 'Ndrangheta Cerra-Torcasio-Gualtieri di Lamezia Terme (Cz), si era, dopo aver subito anche un attentato, avvicinatosi alla cosca Giampa' ed era stato condannato come appartenente a quest'ultima cosca di 'Ndrangheta operante nella stessa citta'. Per questa ragione in passato era già scattata una condanna nei suoi confronti per associazione di tipo mafioso - art. 416 bis del Codice Penale - durante il processo 'Perseo' sulla relativa associazione mafiosa. Il provvedimento di confisca è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta del procuratore distrettuale antimafia del capoluogo calabrese, sulla base delle informazioni ottenute dalla Guardia di Finanza di Lamezia Terme, dopo che già nel luglio del 2017 i beni confiscati oggi erano stati sequestrati preventivamente.

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Secondo la ricostruzione delle fiamme gialle, i proventi dell'indagato avrebbero permesso a lui ed alla sua famiglia di condurre per anni una vita agiata. I controlli effettuati al patrimonio ed al reddito hanno infatti dimostrato che i possedimenti dell'uomo fossero del tutto sproporzionati ed ingiustificati rispetto a ciò che veniva da lui dichiarato ed al tenore di vita mantenuto dal nucleo familiare. Per questa ragione, oltre al sequestro dei beni, rivelatisi di origine illecita o di possesso ingiustificato, è stata anche applicata la sorveglianza speciale nei confronti dell'uomo, con l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza per cinque anni. Il sequestro, che ammonta ad un valore complessivo di circa 1.200.00 euro, comprende un terreno nei pressi di Lamezia Terme, intestato ad un prestanome, sul quale si erge un edificio di tre piani dove l'indagato e la propria famiglia risiedono; un capannone e diversi magazzini, terreni coltivati, un ulteriore magazzino a Novara, in Piemonte; diverse società di capitale ed oltre 30.000 euro di disponibilità finanziarie. Il Tribunale di Catanzaro ha inoltre disposto la restituzione di alcuni beni sequestrati preventivamente di cui gli interessati hanno dimostrato la lecita provenienza.