Rapporto Bankitalia, Comuni calabresi in crisi: “Pesano crediti di dubbia esigibilità e bassa capacità di riscossione”

sindaci"L'attivita' degli enti territoriali calabresi rimane condizionata dalla difficile situazione economico-finanziaria, derivante da una pesante situazione debitoria e da diffusi disavanzi di bilancio". Lo rileva il rapporto "L'economia della Calabria" di Bankitalia nel capitolo dedicato alla finanza pubblica locale. "Tra i Comuni, tali problematiche - e' scritto nel rapporto - hanno determinato in parecchi casi, il 15% del totale (63 Comuni), l'apertura di procedure di riequilibrio finanziario. Sulle criticita' ancora irrisolte nel comparto sanitario e' intervenuto il Governo con alcune recenti disposizioni". Secondo quanto emerge dall'analisi della filiale catanzarese dell'istituto centrale, "nell'ambito della parte corrente, il contenimento della spesa ha riguardato in particolare gli acquisti di beni e servizi e il costo del personale. La spesa in conto capitale e' cresciuta soltanto per la Regione, anche grazie al sostegno del Programma operativo regionale 2014-2020; e' invece calata per le Province e i Comuni. All'aumento dei contributi agli investimenti degli operatori privati e' pero' corrisposto un ulteriore calo degli investimenti in opere pubbliche. Dal lato delle entrate, gli enti territoriali calabresi restano maggiormente dipendenti dai trasferimenti dalle Amministrazioni centrali, anche a causa della bassa capacita' di riscossione delle entrate proprie. Da quest'anno gli enti interessati, inoltre, potrebbero tornare a ricorrere ad ulteriori incrementi nelle aliquote tributarie, a seguito dello sblocco della leva fiscale locale concesso dal legislatore".

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In questo contesto, si afferma ancora nel rapporto, spicca la situazione di bilancio delle Province che risulta peggiore del resto del Paese: tre enti calabresi su cinque, infatti, hanno evidenziato un disavanzo di bilancio, mentre in Italia tale quota e' pari al 18 per cento. Gran parte del disavanzo degli enti territoriali calabresi - e' detto nel rapporto - e' imputabile al comparto dei Comuni, i cui equilibri di bilancio hanno in parte risentito, piu' che nel resto del Paese, di rilevanti accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilita', connessi anche alla bassa capacita' di riscossione degli enti. Solo il 43 per cento dei Comuni calabresi e' riuscito a ottenere un avanzo di bilancio, pari in media a 80 euro per residente. Il 47 per cento dei Comuni ha invece evidenziato un disavanzo che, in media, e' stato di 524 euro pro capite, mentre la quota restante ha conseguito un saldo di bilancio nullo. Risultato: alla fine del 2018 un elevato numero di Comuni si trovava in situazione di criticita' finanziaria tale da richiedere la procedura di riequilibrio finanziario. "In Calabria - rileva Bankitalia - le diverse forme di criticita' finanziaria, nel loro complesso, sono significativamente piu' diffuse rispetto alla media nazionale. Alla fine del 2018, 63 Comuni manifestavano uno stato piu' o meno accentuato di crisi, 31 avevano dichiarato lo stato di dissesto, 29 avevano avviato la procedura di riequilibrio finanziario e 4 versavano in condizioni di deficit strutturale (tra questi, uno aveva in corso anche una procedura di riequilibrio o di dissesto). La quota di popolazione residente nei Comuni caratterizzati da qualche forma di criticita' era pari al 37 per cento, a fronte di circa il 25 e il 10 per cento rispettivamente nel Mezzogiorno e in Italia. Su tale dato, incideva significativamente la presenza, tra gli enti in pre-dissesto, dei Comuni di Cosenza, Lamezia Terme e Reggio Calabria".