Angela Napoli: "Commissariamento Sanità Calabria non risolve problemi antichi"

"La Sanità in Calabria è commissariata da dieci anni per i diversi piani di rientro dal deficit. Non si sono ottenuti i risultati annunciati e sperati. Nel frattempo le Giunte regionali che si sono succedute, comprese quelle guidate da Oliverio, hanno rinunciato a svolgere il proprio ruolo di programmazione, di indirizzo e di gestione del servizio sanitario regionale, limitandosi a interventi tampone in diverse realtà, con risultati disastrosi: generale depotenziamento degli ospedali; ridimensionamento della Medicina del territorio; riduzione di servizi e prestazioni per i cittadini calabresi". Lo afferma Angela Napoli, già parlamentare, Presidente dell'Associazione "RISVEGLIO IDEALE", che così prosegue: "Il Consiglio dei Ministri, riunitosi giovedì scorso a Reggio Calabria, ha approvato, su proposta del Ministro della Salute Giulia Grillo, un decreto con il quale si commissaria completamente la Sanità in Calabria, esautorando le funzioni e le competenze della Regione. In pratica, il Governo interviene a gamba tesa e gestisce così direttamente la Sanità calabrese, attraverso più commissari, ben retribuiti, che andranno anche a sostituire alcuni direttori generali di Aziende Asl e ospedaliere. E' la prima volta che accade una cosa del genere nella storia del Servizio sanitario nazionale. Ho riflettuto 24 ore prima di esprimermi su questa materia complessa. Quando un Governo, di qualsiasi colore politico, imbocca così massicciamente la via dei commissariamenti selvaggi, vuol dire che la politica ha già fatto un passo indietro, in pratica ha già perso".

Angela Napoli entra poi nel merito della nuova situazione che si è creata a seguito del provvedimento del Governo: "Fermo restando il giudizio negativo sull'operato della Giunta Oliverio, emergono perplessità sul razionale di questo decreto, giunto dopo un anno dall'insediamento del Governo (un anno durante il quale il Governo non ha fatto nulla per la Sanità in Calabria) e a distanza di sette mesi dalla scadenza della legislatura regionale. Sorge il dubbio che ci sia l'intento di utilizzare questo commissariamento a fini elettorali. Permangono poi dubbi sulla costituzionalità del decreto. Come ha rilevato Ettore Iorio, Professore di Diritto civile della Sanità e dell'Assistenza sociale presso l'Università degli Studi della Calabria (UNICAL), i dubbi riguardano in particolare gli articoli 32,114, 117, 119 e 120 della Carta, oltre che gli articoli 2, 3 e 5 compresi nei principi fondamentali. Pertanto si aprirà con certezza un contenzioso e ne vedremo di tutti i colori. Ma tutto questo non contribuirà sicuramente a risolvere i mali antichi della Sanità calabrese e non migliorerà la qualità di servizi e prestazioni per i cittadini della Calabria".

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Angela Napoli così conclude: "C'è da augurarsi che questa fase si concluda in fretta, ma ci spero poco. Si andrà oltre le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria. Non resta che sperare che la Giunta che verrà sia in grado di riappropriarsi delle proprie funzioni e avvii velocemente un confronto serio con le categorie professionali della Sanità per giungere alla elaborazione di un Piano sanitario regionale degno di questo nome, capace di rimettere in moto il sistema, di riorganizzare la rete ospedaliera e la Medicina del territorio, per fornire un'assistenza sanitaria efficace, efficiente e moderna per la reale tutela della salute dei cittadini calabresi".