Decreto Calabria, Oliverio: “Zero euro per la sanità, aumentano solo stipendi e indennità dei commissari. Operazione grottesca”

oliverio conferenza sanita"Nel decreto straordinario approvato dal governo non c'e' una sola norma che vada in direzione della riqualificazione e del potenziamento della sanita' calabrese". Lo ha affermato il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, nel corso della conferenza stampa convocata per commentare l'esito della riunione del Consiglio dei ministri che si e' tenuta ieri a Reggio. "La sanita' calabrese - ha aggiunto Oliverio - dal 2010 e' gestita dal governo. Il decreto che e' stato assunto ieri non e' altro che il rafforzamento di questa gestione governativa. Mi aspettavo che in questo decreto ci fossero norme e risorse per la riqualificazione e il potenziamento dei servizi sanitari, alla luce del fatto che la Calabria paga 320 milioni di mobilita' passiva alle altre Regioni, e invece non c'e' un solo provvedimento in questo senso e - ha spiegato il presidente della Regione - non c'e' un euro che va in questa direzione. Ci sono solo risorse per aumentare le indennita', gli stipendi dei commissari, con un aumento di 50mila euro per ognuno dei commissari straordinari piu' 20 per le missioni. Siamo davvero a operazioni grottesche, davvero al danno si aggiunge la beffa. Non si puo' presentare un decreto straordinario, adottato da un Consiglio dei ministri convocato in via straordinaria in Calabria, con operazioni di questa natura. Da parte mia non c'e' alcuna forzatura in queste considerazioni, solo la constatazione di un atteggiamento del governo propagandistico e demagogico".

Oliverio, affiancato nella conferenza stampa dal delegato per le politiche sanitarie della Giunta, Franco Pacenza, ha quindi osservato: "Nel decreto del governo non c'e' nemmeno una norma per consentire lo sblocco delle assunzioni, a fronte di una carenza del personale medico e infermieristico, che qui lavora con grande sacrificio. Il ministro ha annunciato che saranno fatte in seguito valutazioni su questo, ma di che stiamo parlando, se il governo e' stato convocato in via straordinaria in Calabria? Altro che provvedimento straordinario, anzi un aggravamento degli organici, che sara' acuito anche dalla Quota 100. Davvero - ha sostenuto il presidente della Regione - il danno che si aggiunge la beffa, davvero non possiamo accettare operazioni di questa natura nei confronti della Calabria e dei calabresi".

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"Si e' mantenuta la Regione nella condizione di non poter procedere alla nomina dei direttori generali per potere avere mani libere anche in questa operazione. I direttori generali - ha osservato Oliverio - vengono nominati tra coloro che sono compresi in un albo nazionale. Le singole Regioni adottano manifestazioni di interesse perche' coloro che sono compresi nell'albo possano manifestare interesse al ruolo di direttore generale in quella determinata Regione, cosa che noi abbiamo fatto a norma di legge. Ci e' stato richiesto dal commissario Cotticelli, anche facendosi latore di una valutazione del ministero, di riaprire i termini rinnovando la manifestazione di interesse, cosa che - ha aggiunto il presidente della Regione - noi abbiamo fatto perche' non dovevamo mantenere nessuna conservazione rispetto alle singole persone. Alla scadenza dei termini, naturalmente, abbiamo chiesto ad Agenas di nominare il suo rappresentante nella commissione prevista dalla legge per procedere ai colloqui di chi partecipa alla manifestazione di interesse per valutarne l'attitudine. Colloquio che e' stato impedito di fare. Questo affinche' non si fosse nelle condizioni di procedere al superamento delle gestioni commissariali e alle nomine dei direttori generali. Il primo articolo del decreto del governo prevede che con la sua entrata decadono i commissari. Quindi - ha concluso Oliverio - si e' mantenuta la Regione nella condizione di non poter procedere alla nomina dei direttori generali per attendere questo decreto e quindi per potere avere mani libere anche in questa operazione. Tutto qui".

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, conferma l'intenzione della Giunta, piu' volte annunciata nei giorni scorsi, di impugnare davanti alla Corte costituzionale il provvedimento adottato ieri dal governo nazionale in materia di sanita'. "Assumeremo - ha spiegato durante una conferenza stampa - tutte le iniziative necessarie per rimettere al centro la sanita' calabrese con i suoi problemi. E' da quasi un anno che stiamo chiedendo a questo governo un confronto e un tavolo per discutere il merito dei problemi: non stiamo facendo una questione di potere, ma di merito dei problemi; del resto - ha ricordato il presidente della Regione Calabria - noi stessi abbiamo proposto un accompagnamento e un sostegno. Ma nulla di tutto questo; non e' stata consentita alcuna riunione con la Regione, anzi una e' stata convocata dal ministero della Salute, e ha riguardato il randagismo, vi pare questa una cosa seria? Abbiamo gia' presentato ricorso al decreto di nomina dei commissari, fatto dal governo nazionale a dicembre, valutiamo anche di assumere analoga decisione nei confronti di questo decreto, che a nostro avviso - ha concluso Oliverio - e' incostituzionale"."Nel dicembre scorso - ha aggiunto - abbiamo gia' fatto un ricorso contro la nomina dei commissari ad acta per il rientro del debito sanitario. L'udienza si terra' ai primi di luglio. Abbiamo presentato una memoria articolata che parte proprio dalle motivazioni che la Consulta ha gia' pronunciato in occasione di un altro provvedimento in relazione ai commissariamenti che e' istituto che deve essere datato nel tempo, non puo' durare dieci anni come in Calabria. Ieri non si e' fatto altro che continuare su questa linea che a nostro avviso e' anticostituzionale".

"L'indebitamento dell'Asp di ReggioCalabria e' in capo al commissario e quindi al governo", ha poi evidenziato il governatore. "Anche relativamente a problemi di malaffare e di 'ndrangheta, che - ha sostenuto Oliverio - devono essere al oggetto di un contrasto reale e sostanziale e per i quali non si deve mai abbassare la guardia, vorrei ricordare che l'Asp di Reggio Calabria nell'ultimo anno e' stata gestita dal commissario e su mia richiesta e' stata gestita anche da funzionari dei ministro dell'Interno. Uno dei punti del decreto governativo di nomina dei commissari, punto in capo al commissario, recita testualmente: conclusione della procedura di regolarizzazione delle poste debitorie relative all'Asp di Reggio Calabria. Cioe' - ha spiegato il presidente della Regione - l'indebitamento dell'Asp di Reggio Calabria e' in capo al commissario, non da oggi ma da prima e continua a esserlo anche oggi, quindi per capirci e' in capo al governo, alla responsabilita' diretta del governo. Mi preme sottolinearlo per evitare che si utilizzino argomenti per scaricare responsabilita' e fare operazioni che rafforzano una linea che - ha concluso il presidente della Regione - per la Calabria in questi anni e' stata devastante".

"La Calabria rischia di trovarsi nei prossimi mesi con gli ospedali svuotati di personale. Al suo interno - ha detto Oliverio incontrando i giornalisti - non c'e' una norma che consenta lo sblocco della assunzioni in una regione in cui c'e' gia' carenza di personale medico e infermieristico. Il ministro ha annunciato che valuteranno. Il Governo e' stato convocato in via straordinaria in Calabria per varare un provvedimento straordinario e poi annuncia che per lo sblocco delle assunzioni valutera' in seguito? Ma di cosa stiamo parlando".

Oliverio ha attribuito, "politicamente, responsabilita' per la situazione attuale" del settore della sanita' anche al suo partito, il Pd. "Non ho risparmiato nulla e nessuno. Questa polemica la sto facendo dall'inizio del mio mandato, a dicembre 2014" ha detto il Governatore.