La deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia Santelli appoggia il candidato Occhiuto (di cui è vicesindaco a Cosenza): "Tutto il partito è con lui"

santellijole13aprdi Mario Meliadò -  Deputata di Forza Italia, sì. Ma Jole Santelli rispetto all'adunata lametina pro-Occhiuto è soprattutto da coordinatrice regionale del partito di Silvio Berlusconi che "incassa" la presenza e l'entusiasmo un po' di tutti i colleghi parlamentari, dalla deputata Maria Tripodi al senatore Giuseppe Mangialavori al deputato Francesco Cannizzaro (attivissimo nell'organizzazione di pullman e arrivi in massa dal Reggino). Certo, a voler guardare il pelo nell'uovo, ci si potrebbe anche chiedere come la Santelli concretamente – salvo sfracelli diplomatici – potrebbe non sostenere la candidatura del sindaco di Cosenza di cui lei è il vice a Palazzo dei Bruzi: ma questo è un altro discorso...

 

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Onorevole Santelli, il "modello Occhiuto" lei l'ha conosciuto molto da vicino anche sotto il profilo amministrativo. Ma tra gli alleati, qualcuno ha ancòra motivo di tepore: perché?

«Perché ci sono le Europee. E legittimamente, ogni partito alza la propria bandiera e la propria identità».

Sì, però l'eurovoto viene prima delle Regionali. Questa cronologia fa temere che qualcuno dica: "Un momento, riparliamone"?

«In questo momento, mi pare assolutamente normale che possano farlo. Noi però riteniamo che la Calabria non può aspettare: bisogna cominciare a parlare con la gente, perché qua va recuperato un "tessuto". Un tessuto di credibilità della politica, di rapporti fra la politica e la gente perché torni a credere non solo nella politica, ma nella Calabria»

Che politico, ma anche che sindaco ha visto in Mario Occhiuto, possibile prossimo "sindaco della Calabria"?

«Come amministratore, ha una visione: condivisibile o censurabile che la si ritenga, Occhiuto la sua visione la persegue. E quel che ha detto, davvero l'ha fatto: la città l'ha trasformata, con delle idee e con coraggio. Ha una visione sulla Calabria. Come leader politico e di una "squadra" d'amministratori, poi, secondo me la caratteristica principe di Mario Occhiuto è che non usa mai "io": dice sempre "noi"».

Ma ha ragione chi, come anni fa per il "modello Reggio", parla di esportazione del "modello Cosenza" alla Regione?

«...La Regione è un'altra cosa. Ancor di più, la Regione ha necessità non solo di un lavoro di squadra, ma ha necessità soprattutto del raccordo coi vari territori, perché ogni provincia deve sentirsi protagonista..., e soprattutto di un raccordo molto forte, che purtroppo non è mai stato coltivato a sufficienza, tra l'Ente regionale e i Comuni. Perché la rinascita della Calabria si fonda totalmente sulle Amministrazioni locali e su una Regione che rispetto alle autonomie locali non sia un Ente ostile né tantomeno prevaricatore, ma che sia un Ente di dialogo e che faccia ripartire tutti i territori».

Lei, però, è anche coordinatrice regionale del partito – almeno fin qui – più rilevante per consensi nel centrodestra: Forza Italia lo vuole, questo candidato? Che sensazioni ha?

«Il partito è qui, compatto. E Forza Italia è unanime sul nome di Mario Occhiuto: oggi abbiamo raccolto chiara quest'impressione di consenso corale, tra gli amministratori come tra i militanti e tra la gente. Per noi è una scelta convinta, è fuori discussione».

E rispetto agli avversari – al di là dell'uscente –, la "poetica" degli amministratori locali può sfornare controprogrammazioni temibili?, magari un sindaco d'altro colore?

«Mi creda, è una cosa importante: noi pensiamo solo a fare la nostra campagna elettorale, cercando di persuadere cittadini ed elettori del buono che già abbiamo fatto e di quanto di buono faremo alla guida della Regione. Ognuno faccia la propria... Guardarsi intorno, battibeccare con gli avversari è la cosa peggiore in assoluto che si possa fare».