Omicidio Bruzzese a Pesaro, il pg delle Marche: “Serve un livello diverso di gestione dei collaboratori di giustizia”

"Serve un livello diverso di gestione" dei collaboratori di giustizia presenti nella regione. Lo auspica il Procuratore generale delle Marche Sergio Sottani dopo l'agguato della sera di Natale a Pesaro, in cui Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia di 'ndrangheta Girolamo Bruzzese, e' stato ucciso da due sicari. Un episodio "choccante per una citta' estremamente civile come Pesaro, per le modalita' da criminalita' organizzata a cui non siamo abituati, avvenuto nel giorno di Natale con un forte valore simbolico sotto tanti profili". "I collaboratori di giustizia - dice all'Ansa - sono soggetti indispensabili per combattere la criminalita' organizzata e tutti dobbiamo fare la nostra parte, anche i territori devono ricevere e dare forme di collaborazione di tutela allo Stato. Pero' deve essere fatto in modo da garantire la professionalita', sapendo nel momento in cui ci sono collaboratori, ci vuole una struttura che sappia gestirli. Non sto dicendo che non sono stati capaci, - precisa -, significa avere un livello diverso di gestione, una capacita' di controllare soggetti criminali che arrivano. Noi - ricorda Sottani - non sappiamo come magistrati, non ne siamo tenuti, quanti collaboratori ci siano o dove, pero' sappiamo che quando ci sono, possono arrivare i criminali e dobbiamo avere una forma di risposta determinata". "Se sono presenti collaboratori di giustizia - ribadisce -, serve una forza d'intelligence capace di prevenire questi episodi, di vedere se i criminali vengono a colpirli". Nel caso di Pesaro, "mi sembra strano che questi 'signori' prendono il volo il giorno di Natale, arrivano, sparano e poi vanno via. O avevano qualcuno sul posto che ha suggerito o sono arrivati prima o hanno avuto modo per arrivarci...al di la' del campanello". "Un gap di controllo? Non lo so - risponde Sottani - ma sono situazioni a cui non siamo abituati, non abbiamo questo tipo di criminalita'. Dico allora se nelle Marche abbiamo questi collaboratori dobbiamo avere una struttura di polizia, in senso lato, capace di controllare anche queste attivita', il territorio deve essere pronto". "Mi dicono che sia il primo caso di un parente di un collaboratore di giustizia di 'ndranghetaucciso - conclude - se fosse vero sarebbe gravissimo. Gia' e' difficile avere un pentito contro la 'ndrangheta..."

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