Gallo: “La Regione si scorda l’agricoltura: risorse minime ai Consorzi”

Quanto serve per gestire una diga? In Calabria, secondo la giunta regionale, poco. Bastano 6.250 euro l'anno, 17 al giorno.

Sono i numeri – per molti versi incredibili – racchiusi nella legge di stabilità regionale, approvata lo scorso Dicembre. Ad estrapolarli, il consigliere regionale Gianluca Gallo, autore di distinte interpellanze sul tema del funzionamento degli enti consortili. Negli atti ispettivi a sua firma, depositati nei giorni scorsi, il capogruppo della Cdl compie una disamina della situazione attuale, dalla quale emerge, dati alla mano, la scarsa attenzione riservata dal governo Oliverio al mondo dell'agricoltura. «Gli 11 consorzi di bonifica esistenti – ricorda l'esponente della Cdl – in forza di legge detengono ogni competenza sulle opere pubbliche di bonifica e irrigazione, sulle opere idrauliche e su quelle relative ai corsi d'acqua naturali pubblici che fanno parte integrante del sistema di bonifica e irrigazione. Una missione rilevante, tuttavia sostenuta con interesse prossimo allo zero, come i numeri testimoniano». Seguono cifre, attinte direttamente dalla legge di stabilità approvata nel Dicembre 2018. «In Calabria – osserva Gallo – i consorzi gestiscono 8 dighe. Lo stanziamento annuale loro riservato per provvedere risulta essere pari a 50.000 euro. Un impegno risibile, se si considerano i compiti che si è tenuti ad assicurare per legge: vigilanza dell'infrastruttura, funzionamento della strumentazione di controllo e degli organi di scarico, utenze, gestione degli eventi di piena». Una situazione paradossale, tuttavia affatto unica: «In tutta la regione – evidenzia ancora Gallo – si snoda una rete irrigua di proprietà regionale estesa per 6.790,80 chilometri. Perché si provveda alla sua manutenzione ogni consorzio s'è visto assegnare 22.727,27 euro, per un importo complessivo di 250.000 euro, meno di 37 euro a chilometro». C'è dell'altro: «Vi sono migliaia di chilometri di canali di scolo rientranti nella sfera della competenza regionale: per far fronte alla loro pulizia, alla manutenzione ed all'ampliamento della rete – aggiunge il capogruppo della Cdl - ogni consorzio ha ricevuto poco meno di 91.000 euro, che dovranno bastare per un intero anno. Anche in questo caso, somme risibili in confronto al reale bisogno ed alle richieste presentate dagli stessi consorzi, snobbate al pari delle proposte presentate dalle opposizioni, anche in sede di approvazione degli strumenti contabili e finanziari».

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Il rischio è che gli agricoltori si trovino a dover farsi carico di servizi essenziali per i quali già pagano contributi rilevanti. «Da questi dati – chiosa Gallo – traspare oggettivamente evidente la perdita di contatto dalla realtà di una giunta regionale ormai ridotta ad operare in sessione telefonica. Non so se questo disinteresse verso il comparto agricolo, maldestramente taciuto, sia coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo di Oliverio e del centrosinistra. Certo è che si tratta di una nuova prova di irresponsabilità, rispetto alla quale ci attendiamo opportune iniziative. Una su tutte, in tempi brevi: adeguare alle effettive esigenze dei consorzi i fondi destinati alla gestione delle opere di bonifica di proprietà regionale».