Il Mns: “In Calabria negato diritto alla salute”

"E' proprio vero che al peggio non c'e' mai fine, almeno quando si parla di sanità in Calabria. La notizia delle dimissioni dei Direttori Generali del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e dell'ASP di Crotone hanno confermato ancora una volta la scollatura interna al PD che tanti danni ha provocato alla nostra Regione e che ancora continua a provocare con effetti a carambola inevitabilmente nefasti per il mondo della sanità reggina e calabrese.

Aspettiamoci liste d'attesa ancora piu' lunghe, con il rinvio ulteriore della sistemazione del personale nei reparti del Grande Ospedale Metropolitano con buona pace di servizi all'altezza delle richieste dei pazienti. Richieste che diventano ogni giorno sempre piu' numerose per via della smobilitazione che contestualmente sta avvenendo negli ospedali periferici della provincia. Con l'ulteriore rinvio di una soluzione per i dializzati reggini che traghettano tre volte a settimana per eseguire la dialisi in una struttura privata messinese. Con i Pronto Soccorso sempre piu' affollati ed al collasso.

Anche la situazione di Crotone, con la sola vicenda Marelli Hospital, fa capire quanto inadeguata e' stata la gestione in questa legislatura, impegnata nella guerra senza sosta e senza rossori da parte di Oliverio e Scura.

E poi la Locride, da sempre isolata dal punto di vista delle infrastrutture e dei trasporti, si trova oggi a fronteggiare una crisi riguardante un servizio pubblico vitale.

È grave quanto sta accadendo ad un territorio abbandonato dalle istituzioni regionali e metropolitane le quali, davanti ai tagli imposti dal commissario regionale e dai vertici dell'ASP reggina, non hanno mosso un dito per impedire la sostanziale quasi chiusura di un presidio così importante. Analoga condotta sembrano assumere i vertici della sanità anche locrese, i quali, anziché mirare a fornire un servizio adeguato alle esigenze della popolazione, spesso hanno preferito consolidare posizioni di potere.

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In questa situazione disperata, il Movimento Nazionale per la Sovranità non può non essere accanto ai Sindaci della Locride in difesa dell'Ospedale ed auspica che anche sul territorio reggino e di tutta la regione possano sollevarsi le proteste forti e decise degli amministratori, affinchè si possa dare ascolto finalmente ad un territorio sempre più mortificato da lotte di potere intestine ad una sinistra ormai arrivata al crepuscolo della sua fallimentare esperienza gestionale.

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Al coro dei sindaci e dei cittadini della Locride, per una battaglia che non può avere colori e partigianerie, è bene si aggiunga anche quella del restante territorio della Città Metropolitana reggina e della Calabria intera, perchè continuare a tacere sulla situazione di precarietà in cui versano oggi i diritti del malato, ormai affievoliti a misere speranze, significa rassegnarsi ad uno stato di diritto che ha fallito il suo obiettivo.

L'imprescindibile garanzia del diritto alla salute ed all'assistenza sanitaria è irrinunciabile elemento connotante il grado di civiltà di una popolazione e per questo motivo il Movimento sarà pronto a mettersi in testa ad una vibrante contestazione per reclamare il rispetto e la salvaguardia di livelli minimi di tutela della salute dei reggini e dei calabresi". Lo scrivono in una nota il dirigente nazionale Mns, Saverio Laganà, e il dirigente Mns Circolo Reggio 70, Ferdinando Parisi.