Oliverio: “In campo perché ho accettato l’appello di sindaci senza questa o quella ‘maglietta’. E adesso al lavoro per il mandato-bis coi tanti che si sono già fatti vivi…”

Oliverio18settembre2di Mario Meliadò -«Un presidente; c'è solo un presidente...». Mario Oliverio ha ancòra gli occhi rossi per l'incitamento quasi urlato ai presenti, ma soprattutto per le lacrime e l'emozione a fronte della standing ovation ricevuta dalla platea dei sindaci che hanno affollato la Sala congressi del 'T Hotel' di Feroleto Antico, che scatta anche il coro.

Il cronista riesce ad avvicinare il politico di San Giovanni in Fiore solo districandosi a fatica tra decine e decine di abbracci e di strette di mano di chi stima il Governatore e ne ha apprezzato l'intervento conclusivo.

Presidente, ha detto "Prima i calabresi", in vista della ricandidatura e di un possibile storico secondo mandato di fila mai riuscito a nessuno nella storia del regionalismo calabrese...

«Mah, ho detto 'prima i calabresi' perché noi abbiamo avviato un lavoro che ha visto il concorso dei sindaci in serata. Come avete potuto constatare non c'erano sindaci con una "maglietta" precisa: c'erano sindaci di varia estrazione politica e civica, che hanno appunto voluto quest'incontro per chiedermi di stare in campo, di non interrompere un percorso di lavoro che sta iniziando a dare frutti importanti per la Calabria. Naturalmente ho voluto ascoltarli, e a conclusione... c'è appunto una preoccupazione forte dei sindaci, che rappresentano le comunità, di 'tornare indietro'. E quindi ho accolto il loro appello: come ho già avuto modo di dire, sarebbe senza dubbio più comodo trovare, come dire?, una nicchia per svolgere ugualmente le funzioni politiche in una posizione meno esposta, meno faticosa, meno a rischio di quella di cui ci siamo assunti la responsabilità che è la presidenza della Regione».

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Sì, ma il fatto che quest'investitura venga 'dal basso', dagli amministratori in concreto cosa comporta?

«Comporta che bisogna costruire un fronte il più ampio possibile. Noi abbiamo posto solo un discrimine: le persone colluse o coinvolte nella criminalità organizzata, i corrotti con noi non potranno avere spazio. E naturalmente come condizione per allearsi e per competere poniamo alcuni contenuti obbligati, che sono un'impostazione meridionalistica e di crescita della Calabria e del Sud. In questo senso, adesso poi vedremo: questa è la prima iniziativa, poi ci sarà un lavoro da portare avanti...».

Ecco, presidente, però lei ha detto "mi rivolgo a tutti". E non è stata la classica frase fatta, per come pronunciabile da qualunque altro candidato: la sensazione è che 'davvero' stavolta si rivolgerà a tutti, anche fuori dall'alveo politico e partitico tradizionale che le è proprio da 40 anni... Ci sono anche gruppi organizzati, cui lei ha già in mente di rivolgersi? E non crede che già nelle prossime ore i vari partiti, compreso il suo..., si ritroveranno davanti a un 'fatto compiuto', no?

«Io ho accettato di mettermi in gioco perché me l'hanno chiesto i sindaci: ho accolto le loro sollecitazioni, la loro richiesta. Gruppi a cui già penso di rivolgermi? Mah, vedremo man mano che andremo avanti: ci saranno forze organizzate, movimenti, singole personalità, che per la verità già si fanno sentire..., che vorranno stare in quest'impegno per costruire il futuro della nostra terra».