[FOTOGALLERY] “Sì alla ricandidatura di Mario Oliverio”

Oliverio Mario 17 settembredi Mario Meliadò - E'iniziata intorno alle 18 la prevista assemblea al THotel di Feroleto Antico, nel Catanzarese. E la sala davvero trabocca di esponenti di partito in piccola parte, di esponenti di fasce sociali, sindacali e altri corpi intermedi, in altra piccola parte, ma soprattutto di sindaci e amministratori locali.

Mario Oliverio è seduto in prima fila in mezzo ad altri ad ascoltare gli amministratori locali, tra i quali il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha aperto l'iniziativa. Il primo cittadino metropolitano ha lungo ha sottolineato come sia stato fondamentale andare a utilizzare in maniera intelligente le risorse senza sprecarle, tanto più in un momento in cui i fondi ordinari latitano e anzi si vive un'epoca di profondi tagli. Al contempo si è augurato, così come altri amministratori sentiti nel corso dell'iniziativa, che si inverta un trend che alla Calabria non ha sicuramente portato bene, cioè quella della mancata riconferma di qualsiasi presidente della giunta regionale abbia avuto la Calabria fin qui. Ci si augura che sia proprio Mario Oliverio il primo a rompere questa sorta di incantesimo e che avvenga soprattutto per la forza propulsiva dei sindaci.

Fin qui la cronaca da Feroleto. Nel frattempo abbiamo sentito il parere di tanti politici e amministratori locali che poi riporteremo più compiutamente.

Certo, fa scalpore la considerazione di Sebi Romeo, il capogruppo del Pd al Palazzo Campanella, uno dei registi di questa operazione, anche se ben attento a fare venire fuori in prima linea soprattutto la voce dei sindaci (questo evento è pensato sostanzialmente da loro, ma anche per loro). Di fronte a precise domande su cosa cambia sullo scacchiere dopo una giornata come quella di oggi, Romeo risponde che "forse la forza dei primi cittadini di per sé non basterà più, però al contempo bisogna anche considerare che nel 2014 non era stato il Pd a esprimere Oliverio, perché Oliverio aveva raccolto le firme e aveva chiesto che si svolgessero le primarie. Questo fa sì che, anche questa volta Mario Oliverio, comunque non sarà espressione del Pd e poi si dovrà andare a verificare gli assetti".

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Fuori dalle dichiarazioni ufficiali, non c'è dubbio che questo lunedì 17 settembre crea uno spartiacque rispetto alle cose che potevano essere e che invece ormai sono. Perché in tutti i casi, se anche il Pd prendesse una decisione diversa, in realtà la ricandidatura di Mario Oliverio sarebbe comunque in campo e non soltanto per un suo volere, ma invece è stata messa potentemente sul tappeto da metà dei sindaci dei 405 Comuni calabresi. E questo cambia ovviamente le carte in tavola. E' soprattutto questo che intendono dire i tanti presenti, bisogna sottolineare, non soltanto riconducibili all'area del partito democratico. Tra i primi, per esempio, a prendere la parola in questo avvio di lavori Pugliese, il sindaco di Crotone, che ha contestato bonariamente a Mario Oliverio di non aver avuto il suo appoggio alle comunali pitagoriche. Però gli ha sottolineato che probabilmente adesso se ne sarà pentito e fondamentalmente il suo appoggio a Oliverio arriva, malgrado lui ce lo abbia avuto non al fianco nelle elezioni comunali della sua città.

Presenti all'iniziativa non solo esponenti del Pd, ma anche rappresentanti di altre forze del centrosinistra come il consigliere regionale Gianni Nucera e altri attivisti della sinistra radicale. Tra gli altri, anche il delegato regionale alla sanità Franco Pacenza, e gli assessori regionali, Francesco Russo, Mariateresa Fragomeni, Angela Robbe e Maria Francesca Corigliano.

Ad appoggiare Mario Oliverio non sarà solo il Pd. Il tentativo è allargare perché non è difficile ipotizzare ci sia comunque una porzione di Pd che non gongola all'idea di Oliverio riconfermato. Basti pensare quella frangia che a lungo ha pensato invece all'idea di Giuseppe Aieta come possibile candidato a fa succedere a Oliverio nella scalata alle regionali. Ancora, non è difficile pensare che ci siano anche frange di altre forze del centrosinistra che non pensano ad Oliverio. Basta riflettere sul pressing che era stato operato, specialmente da alcuni corpi sociali, sul sindaco di Riace Mimmo Lucano che, dopo averci, probabilmente, riflettuto a lungo ha fatto sapere nei giorni scorsi che non si candiderà. Anzi,nella seconda versione della lettera appello a favore di Oliverio ha dato il suo endorsement alla candidatura dell'attuale governatore. Ma, finora, Lucano in sala non c'è.