La Calabria e il Mezzogiorno in Europa, Romeo: "Una sfida che richiede modelli integrati e politiche coerenti con i territori"

Mediterraneo, luogo di incontro di popoli e di sintesi di tradizioni ed area di convergenza di interessi economici e commerciali; spazio geografico carico di contraddizioni, ricco crogiuolo di culture ed al contempo di profonde disuguaglianze; occasione di florida crescita ma anche miraggio di uno sviluppo denegato e specchio di politiche disattente e incapaci di analizzare adeguatamente e scientemente il territorio. Le sfide connesse a questo complesso scenario in cui si colloca la Calabria, luogo di frontiera, terra del Sud dell'Europa oltre che dell'Italia, sono state al centro della giornata di studio dal titolo "Mediterraneo e Mezzogiorno. Orientarsi per crescere. Cultura, società e lavoro in un mondo che cambi", organizzato dall'associazione "Nuovo Mediterraneo - Cooperare per Condividere - N.Med", alla prima iniziativa pubblica, e dall'università Mediterranea.

Il presidente del sodalizio, Ilario Ammendolia, già sindaco di Caulonia e professore di Lettere in pensione, nel suo intervento introduttivo ha spiegato le finalità dell'associazione, nata dalla appassionata volontà di un gruppo di professionisti calabresi, alcuni dei quali oggi residenti fuori, "di raccontare l'immagine positiva della Calabria, non certo per negare o nascondere gli innumerevoli problemi esistenti, ma per intercettare e valorizzare le tante energie positive che animano la maggior parte dei cittadini calabresi e metterle a frutto in un nuovo progetto di riscatto e crescita".

I lavori si sono pregiati dei saluti istituzionali di Giampaolo Latella, portavoce del presidente del Consiglio Regionale della Calabria Nicola Irto, e del consigliere metropolitano di Reggio Calabria con delega alla Cultura Filippo Quartuccio. L'assessora regionale al Bilancio e alle Politiche del Personale Mariateresa Fragomeni, impossibilitata ad essere presente, ha inviato un messaggio. Hanno porto un saluto anche Rosa Fontana, presidente dell'associazione culturale Calabria Spagna e paesi Hispanoamericani, e Andrea Cuzzocrea, presidente di Mezzogiorno in Movimento.

Tre le sessioni di lavoro che hanno approfondito diversi temi, spaziando dalle Professioni in movimento alla Mobilità e all'Innovazione di impresa, dall'Agricoltura e dalla Ruralità al Turismo, alle infrastrutture e al binomio Qualità della vita-Salute.

Della necessità di un protagonismo responsabile ha parlato Caterina Ermiraldo, socia di origini taurianovesi e commercialista a Firenze durante la presentazione della prima sessione dei lavori intitolata "Mediterraneo e Mezzogiorno. Cultura e delle Professioni in movimento".

Ha posto in evidenza la centralità di un "Umanesimo solidale incentrato sulla promozione dell'uomo e sulla realizzazione di progetti in Italia e in Africa, volti alla costruzione di opportunità di autonomia e non alla creazione di meccanismi assistenzialistici", Francesco Socievole, anche lui socio, ingegnere originario e residente ad Amantea, già governatore del Rotary Distretto 2100 - Calabria, Campania e Territorio di Lauria.

Denso di spunti l'intervento di Domenico Marino, docente di Economia dell'Ambiente e del Territorio e di Politica economica per lo Sviluppo presso l'università Mediterraneo. "In un Mediterraneo complesso in cui le profonde disuguaglianze esistenti generano conflitti e ritardi nello sviluppo ed impediscono che esso sia il mare di Pace e prosperità che potrebbe essere, sarà possibile agire per il cambiamento solo integrando la cultura europea e quella islamica e prevenendo le contrapposizioni. E' necessario recuperare la struttura storica profonda del Mediterreaneo e fondare su essa un nuovo punto di osservazione delle questioni attuali, nel rispetto dei processi mediati della evoluzione della società, al fine di alimentare in tutta l'area Pace e Democrazia", ha ancora riferito il professore Marino.

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La seconda sessione dal titolo "Crescere è necessario. Sfide ed opportunità" è stata presieduta dal socio Robertino Giardina, originario di Amantea e docente di Diritto presso scuole secondarie di secondo grado a Vercelli.

Di innovazione necessaria e opportunità di impresa ha parlato Domenico Nicolò, docente di Business plan e creazione di impresa, Economia Aziendale e Contabilità e bilancio alla Mediterranea, ponendo l'accento "sull'opportunità di investire nei settori dell'Agroalimentare e del turismo, nei quali la Calabria ha molto di offrire al mercato in virtù del clima e di una storia importante legata alla ricchezze e alla genuinità dei prodotti della terra, e sulla rilevanza del ruolo che l'Ateneo reggino potrebbe assumere rispetto alle altre Università dell'area del Mediterraneo". Agricoltura, dunque, quale risorsa come anche la ruralità. Sull'esperienza dei distretti rurali calabresi e sul ruolo fondamentale delle governance locali per il loro sviluppo si è soffermato Claudio Marcianò, docente di Economia agraria e Gestione dell'Impresa Agroalimentare all'università Mediterranea, ponendo l'accento "sul protagonismo del territorio stesso, inteso come tessuto socioeconomico in cui operano imprese, enti pubblici, professionisti ed associazioni, chiamati a collaborare nell'interesse comune di definire strategie di sviluppo condivise e così garantire la crescita delle aree rurali europee, italiane e meridionali". Tra i fattori di maggiore criticità per lo sviluppo della Calabria nel Mediterraneo Dario Antonio Musolino, reggino di origini e docente presso l'Università della Valle D'Aosta e l'Università Bocconi di Milano, ha indicato la scarsa attrattività, sottolineando come sia dirimente "la questione del divario economico tra nord e sud Italia, più ampio nella percezione diffusa che nella realtà, e quanto sia necessario investire anche sullo sviluppo esogeno, e non solo su quello endogeno, per rinnovare e rigenerare il tessuto imprenditoriale e produttivo, ridurre il gap e migliorare il quadro complessivo". Sul versante medico, Girolamo Garreffa, socio originario di Benestare, scienziato noto all'estero per le sue ricerche in Fisica Applicata, Risonanza Magnetica applicata alla Medicina ed alle Neuroscienze. Il professore Garreffa ha approfondito il tema della qualità della vita e della salute spiegando come sia necessario "non disgiungere mai la cultura scientifica da quella umanistica" ed evidenziando "i notevoli vantaggi derivanti da investimenti nella branca della Risonanza magnetica in termini di personalizzazione delle cure, di miglioramento e potenziamento delle diagnosi, quale strumento di prevenzione delle patologie, di innovazione tecnologica e di incremento occupazionale, specie per i giovani in gamba oggi costretti ad emigrare".

"Imprese e Trasporti. La mobilità intesa come sinonimo di contatto e presupposto per lo sviluppo", è stato infine il titolo della terza sessione presieduta dal socio Rosario Punturiero, ingegnere originario di Taurianova e responsabile dell'area Servizi tecnici dell'Università della Magna Grecia di Catanzaro.

Il professore Giuseppe Romeo, originario di Benestare, presidente del comitato scientifico del sodalizio, cultore di Storia delle Relazioni Internazionali presso il dipartimento Cultura, Politica e Società dell'Università di Torino, ha spiegato che "per sua vocazione il Mediterraneo richiede modelli di sviluppo integrati e interdipendenti e un'adeguata capacità di infrastrutturarsi. Per perseguire tali obiettivi questo contesto geografico, economico e culturale così variegato necessita di politiche di coesione, integrazione e commercio che tengano conto della sua peculiare identità e pratichino uno sviluppo coerente con i territori. Senza infrastrutture all'altezza di questa sfida, non potremo essere competitivi e pronti per l'imprescindibile dialogo con gli altri paesi del Mediterraneo".

L'economista Matteo Olivieri ha chiaramente descritto la crisi in cui versa il porto di Gioia Tauro, "utilizzato nella sola misura del 57 % della sua capacità produttiva per attività di transhipment e, nonostante la Zes, senza nessuna politica regionale all'orizzonte finalizzata allo sviluppo di una piattaforma intermodale atta a consentire un utilizzo pieno della megainfrastruttura e un suo rilancio compiuto nell'ambito delle rotte commerciali".

La risorsa inesplorata dell'intermodalità e la proposta dei distretti rurali e di bio distretti, quale strategia di sviluppo dei porti, ben si lega a quelle di "Calabria piattaforma intermodale in un'ottica di sistema nazionale e di mobilità ispirata ad un turismo culturale, storico e archeologico, come il treno della Magna Grecia, dai notevoli risvolti occupazionali", illustrate da Domenico Gattuso docente di Ingegneria dei Sistemi di Trasporto e dei Sistemi Intelligenti presso l'Università Mediterranea. "Si tratta di obiettivi da perseguire con una progettualità determinata e misurata in grado di intercettare adeguati finanziamenti, valorizzare l'esistente e contrastare il progressivo depauperamento dei territori e la frequente dispersione delle risorse. E' impellente la necessità di rivendicare i giusti investimenti per lo sviluppo di delle infrastrutture materiali di trasporto interconnesse indissolubilmente con il ruolo il porto di Gioia Tauro, altrimenti destinato al declino. E', dunque, altrettanto fondamentale intraprendere un'adeguata ed efficace azione politica mirata al porto gioiese, affinché esso possa attrarre a livello nazionale il carico produttivo coerente con la sua posizione geografica", ha altresì sottolineato il professore Gattuso.

Al professore Giuseppe Romeo, presidente del comitato scientifico di Nuovo Mediterraneo, sono state affidate le conclusioni della giornata di studio.

"Nuovo Mediterraneo è un'associazione impegnata nell'offerta di un contributo intellettuale alla crescita del nostro territorio e nella ricerca di azioni concrete e misurabili da intraprendere. Questo primo incontro - ha sottolineato il professore Romeo - ha permesso a noi soci, calabresi orgogliosi delle nostre origini, molti dei quali oggi residenti fuori, di conoscerci e confrontarci per avviare un percorso condiviso. L'associazione ha tra le sue finalità quella di formare nel tempo una piattaforma di confronto tra le migliori intelligenze per discutere su temi che riguardano il Mediterraneo, mare che ancora oggi continua ad essere centrale a livello planetario. Nuovo Mediterraneo organizzerà con cadenza annuale degli incontri dai quali far emergere indicazioni, frutto di osservazioni scientifiche e potenziali riferimenti per la Politica regionale, nazionale ed europea, ambendo a divenire voce autorevole che dal Mediterraneo parli del Mediterraneo", ha concluso il professore Romeo.