Calabresi nel mondo, Arnoni (Idm): “Siamo stupiti, Graziano ha già perso dimestichezza nel leggere le proposte di legge”

«Apprendiamo con un certo stupore la nota dell'ex Consigliere regionale Giuseppe Graziano, il quale si appella al Consiglio regionale affinchè nella seduta di domani non approvi la proposta di legge N.66/X, su iniziativa del consigliere Orlandino Greco, in materia di relazioni con i calabresi nel mondo e le loro comunità, asserendo che questa configuri nuovi oneri per il bilancio regionale», è quanto si legge in una nota trasmessa dall'Avv. Michele Arnoni, dirigente provinciale de "Italia del Meridione".

«Intanto – prosegue la nota – esprimiamo non poca difficoltà nel dialogare con l'ex consigliere Graziano, ricordandolo dapprima come eletto nel cdx alle ultime elezioni regionali, poi come coordinatore provinciale di Forza Italia, ma allo stesso tempo con un proprio movimento sostenitore del candidato di csx alle ultime provinciali di Cosenza, che gli è costato di fatto l'allontanamento dal suo partito; ricordandolo come colui che da consigliere regionale di cdx avrebbe sempre garantito e concesso appoggio e/o numero legale all'attuale maggioranza di governo; né, vista da ultimo la sua vicinanza all'ex sottosegretario Gentile, probabilmente pare per procacciare una candidatura, poi non concessa, alle ultime elezioni politiche dapprima nelle file del csx ed eventualmente anche in quelle del cdx, abbiamo compreso se oggi sia rientrato nel suo ex partito oppure no. Fatta questa premessa politica, e ritornando alla proposta di legge, dobbiamo riscontrare come Graziano abbia già perso dimestichezza nel consultare le proposte di legge, seppure è fuori dal consiglio regionale soltanto da cinque mesi. Graziano dovrebbe ricordare che quando una proposta di legge di un consigliere arriva in aula ha già superato tutte le opportune verifiche da parte delle commissioni consiliari competenti e degli uffici regionali, un iter molto meticoloso e rigido anche e soprattutto in ordine alle spese per il bilancio regionale. Leggendo la proposta di legge n. 66, presentata dal consigliere regionale Orlandino Greco nell'agosto del 2015, infatti si può notare come la Regione Calabria aveva già una legge in materia di relazioni con i calabresi nel mondo e le loro comunità, la n. 54 del 2012 (di cui se ne propone oggi l'abrogazione), con una propria copertura di spesa, oltre 300 mila euro annui, certamente superiore a quella prevista attualmente. Per di più, la l. 54 del 2012, che si vuole abrogare, prevedeva anche l'istituzione della famigerata "Fondazione calabresi nel Mondo" (successivamente liquidata nel 2017 dall'attuale governo regionale), Ente in house della Regione, che ha procurato non pochi problemi e danni, proprio a carico del bilancio regionale, ed al centro di una inchiesta della magistratura penale e contabile sulla distrazione di fondi europei.

Graziano poi sembra dare proprio i numeri, poiché la pdl n. 66 prevede una spesa di 300 mila euro annui (si ribadisce inferiore a quella prevista dalla l. 54/2012 che si abroga) e non già 600 mila, e prevede una spesa di 150 mila euro annui per il funzionamento della Consulta e non già 300 mila come si vorrebbe far credere. Inoltre, con la nuova proposta di legge viene introdotta una selezione più rigida nell'erogazione dei contributi che venivano già concessi alle associazioni dei calabresi all'estero, finanziando solo quelle iniziative ritenute assolutamente meritevoli (rispetto a quanto già avveniva nel passato...) e da cui potrebbero derivare benefici per la Regione Calabria, in termini di immagine, di promozione turistica del territorio e quant'altro.

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Si prevede altresì l'erogazione di numerose borse di studio in favore di calabresi nel mondo che vengono a frequentare, nella nostra Regione, scuole di istruzione superiore e corsi universitari e di specializzazione post-universitaria; o contributi per numerosi scambi scientifici e culturali di studenti e docenti nell'ambito di convenzioni e/o accordi internazionali fra le istituzioni scolastiche e universitarie della Calabria e le omologhe esistenti all'estero; corsi di recupero, o di lingua e cultura italiana, realizzati in convenzione presso università calabresi, per agevolare l'inserimento scolastico di studenti rimpatriati e con difficoltà; corsi di "Cultura e tradizioni della Calabria" presso le università calabresi convenzionate, per far conoscere la storia, la cultura, le tradizioni e la realtà attuale della Calabria, con l'intento di conservare e tutelare fra le comunità calabresi nel mondo il valore dell'identità del paese d'origine e a rinsaldare i rapporti con la propria terra. Interventi tutti, in parte già in essere, che riteniamo abbiano una notevole e positiva incidenza economica, turistica, di ritorno di immagine, sui nostri territori».

Nessuna nuova legge pertanto – conclude Arnoni - trattandosi di fatto di una proposta di modifica che si prefigge la razionalizzazione delle azioni a favore dei calabresi nel mondo, in accordo con tutti i consultori dei calabresi all'estero, nonché con l'ufficio Emigrazione della Regione; né conseguentemente nessun nuovo o maggiore onere a carico del bilancio regionale, prevedendo semmai una riduzione e corretta ridistribuzione della spesa regionale già impegnata a favore dei calabresi all'estero».