Nicolò (Fi): “Ospedale di Locri e Sanità calabrese pagano il presso delle beghe interne del Pd”

"L'ospedale spoke di Locri e più in generale il sistema sanitario in Calabria pagano il prezzo delle beghe interne e delle conflittualità tra livello politico regionale, ufficio del commissario e management del servizio territoriale, che si riverberano sui livelli essenziali di assistenza, compromettendo il diritto alla salute dei cittadini".

E' quanto dichiara il presidente del gruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella Alessandro Nicolò.

"Se in quasi tutti gli ospedali della Calabria, il personale sanitario è numericamente insufficiente, la cronica carenza di unità nel nosocomio di riferimento per il vasto bacino della Jonica, ha raggiunto punte insostenibili in quasi tutti i segmenti assistenziali. E' questa la sconcertante fotografia dei servizi sanitari del territorio nella Locride con un rapporto, solo per il Pronto Soccorso, di sette medici per quasi cinquantamila accessi l'anno e che dal primo maggio scorso risulta senza primario. Ma il Pronto Soccorso è solo la punta di un iceberg di un sistema ormai al collasso, riprova di una politica priva di idee e di azioni incisive per la tutela della salute dei cittadini".

"A Locri - prosegue Alessandro Nicolò – si registra una carenza cronica, peraltro reparti importanti quali otorino e oculistica sono stati chiusi; anche 'ortopedia' rischia il ridimensionamento visto che ha in dotazione solo 3 medici. Non va meglio per la radiologia - reparto che pur rientrando nell'emergenza urgenza - oltre ad essere priva della figura del primario, può contare solo su 4 medici; né per la dialisi dove si registra un solo medico specialista in servizio".

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"In una realtà dove le liste d'attesa rappresentano la madre delle criticità si persevera dunque nel mancato turn over, sebbene dal 2010 ad oggi siano andati in quiescenza 651 unità tra medici e personale parasanitario. Questa pericolosa fase di stagnazione - sottolinea il Capogruppo Fi - potrebbe essere in parte superata grazie al decreto 50 e ai provvedimenti che prevedono un numero cospicuo di assunzioni tra personale medico, infermieristico ed amministrativi. Pertanto, non è dato sapere quali sono gli ostacoli che si frappongono allo sblocco delle assunzioni, se non addebitarli alle resistenze, contrasti e macchinosità burocratiche in seno alla struttura commissariale e tra la stessa struttura commissariale e la Regione Calabria guidata da Oliverio. I dissapori e la litigiosità sembrano quindi prevalere sulle legittime aspettative dei cittadini e sul diritto alla salute dei calabresi".

"Presidente Oliverio rimaniamo sempre in attesa di risposte alle varie interrogazioni sottoposte in merito. Tuttavia, si auspica che la struttura commissariale e il management della sanità territoriale assumano, in tempi rapidi, i necessari provvedimenti rispetto ad una materia che richiede alto senso di responsabilità e corretta gestione. Non è ammissibile mantenere lo status quo che non garantisce cure in tempi ragionevoli e che lede pesantemente il diritto alla salute" - conclude il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione.