Il fortino milanese della 'ndrangheta dei Gallace per il traffico di coca

cocaina240117Nel milanese, ad Arluno la 'ndrangheta aveva impiantato un "fortino" per importare in Italia grandi quantitativi di cocaina. E' quanto emerge dall'incontro con la stampa promosso in mattinata dai carabinieri del Comando provinciale di Milano e dei Ros che hanno arrestato 21 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, e di numerosi episodi di traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I capi dell'organizzazione erano i boss della "locale" Gallace, che controlla la zona di Guardavalle (Catanzaro). Sempre ad Arluno vivevano quasi tutti gli indagati, arrestati oggi.

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"Una delle operazioni antidroga piu' importanti e rilevanti degli ultimi anni". L'ha definita cosi' il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Canio Giuseppe La Gala, parlando dell'operazione Area 51, per la quale oggi sono state eseguite 21 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Milano, Maria Cristina Mannoci, su richiesta della Dia. Traffico internazionale di stupefacenti con l'aggravante mafiosa, ovvero i reati di cui agli articoli 73 e 74 del DPR. 309 del 1990: queste le accuse. E una certezza: il collegamento con i Gallace di Guardavalle, nel catanzarese. "Follow the money", ovvero "segui il denaro": questa la filosofia - una novita'? nel campo delle indagini per droga - che ha guidato gli inquirenti e gli investigatori. In questa operazione infatti non e' stato sequestrato stupefacente ma soldi. E molti. Solo durante gli arresti di oggi che sono avvenuti tra Milano, Monza e Brianza, Alessandria, Perugia, Catanzaro, Roma, Varese e Vercelli i carabinieri hanno trovato 250mila euro in contanti, nelle case e nelle tasche degli esponenti dell'organizzazione. Altri 390mila sono stati sequestrati nel momento in cui un corriere stava per partire dall'Italia con un'auto verso l'Olanda, dove avrebbe dovuto consegnare il denaro direttamente ai cartelli colombiani. Gli inquirenti sono sicuri, dei rapporti diretti com i produttori sudamericani, perche' lo stesso corriere era appena tornato in Italia dopo un viaggio a Barcellona per conto dell'organizzazione. Partito da Milano in macchina, insieme ad un altro, nella citta' catalana avevano pagato 490mila. Fondamentali in questo caso le intercettazioni. Una parte interessante dell'indagine coinvolge le officine specializzate nel "modificare le auto" per rendere introvabile il denaro: anche i proprietari sono stati arrestati. Una delle officine si trovava ad Anzio, in provincia di Roma, l'altra a Sedriano, provincia di Milano. "La modifica delle auto era cosi' sofisticata che in un'occasione ci abbiamo messo 24 ore a trovare i soldi che erano nascosti dietro un faro" ha raccontato Michele Miulli, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano.

Tra gli arrestati dell'operazione del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano e del Ros ci sono due tecnici aeroportuali che sarebbero stati in grado di organizzare il trasporto di centinaia di chili di cocaina all'interno della carlinga di grossi aeroplani. È quanto emerge dalle indagini che hanno portato all'arresto di 21 persone nell'ambito dell'inchiesta della Dda milanese contro la 'Ndrangheta al Nord che ha colpito in particolare la famiglia Gallace. I due, sposati entrambi con donne colombiane, avevano ricevuto 3mila euro come acconto per il progetto a cui stavano lavorando. Le loro competenze e autorizzazioni all'interno di un aeroporto lombardo gli avrebbero consentito di poter pianificare il trasporto del carico di cocaina proveniente dalla Colombia, dove i reggenti della famiglia Gallace avevano stretti rapporti con i cartelli.