Grandi Opere, commesse per un valore di cinque milioni

lavoria3 500Contratti per un valore complessivo di 5 milioni di euro: a tanto ammonterebbero le commesse che sarebbero state ottenute dal direttore dei lavori delle opere pubbliche, da parte delle ditte esecutrici della Tav Milano-Genova, sesto macrolotto dell'autostrada A3 Salerno- Reggio Calabria, Peolple Mover di Pisa.

"Si e' creata una organizzazione stabile, composta da una serie di soggetti professionisti e imprenditori i quali si sono accordati per un reciproco scambio di utilita' a danno del contribuente perche' stiamo parlando di denari pubblici". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipino, illustrando alla stampa i risultati dell'indagine 'amalgama', che ha riguardato un'associazione per delinquere "finalizzata al compimento di condotte corruttive per l'ottenimento di contratti di subappalto nell'ambito dei lavori per la realizzazione delle tre grandi opere".

In particolare, il direttore dei lavori, Giampiero De Michelis, e un suo socio, l'imprenditore calabrese Domenico Gallo, sarebbero riusciti a ottenere contratti, fra consulenze, commesse e forniture, per un importo complessivo di oltre 5 milioni di euro da parte delle ditte esecutrici delle grandi opere in questione.

"Questa attivita' di indagine - ha poi precisato Prestipino - ha origine in un contesto di attivita' che riguardano fenomeni criminali di tipo mafioso, in particolare il riciclaggio di denaro, e indagando su questo tipo di fenomeni a Roma abbiamo incrociato un altro tipo di fenomeno criminale, di natura corruttiva, riscontrando momenti di convergenza fra questi fenomeni. Possiamo dunque dire - ha sottolineato il magistrato - che non ci sono distinzioni fra i protagonisti dei due fenomeni. Anzi, sono tutti protagonisti di uno scenario in cui si vedono diverse facce di quello che si muove sulla piazza di Roma".

Per 11 indagati si è prcoceduto con lacustodia cautelare in carcere, per 9 alla detenzione domiciliare e per uno soltanto all'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. L'indagine è stata avviata a febbraio 2015, e ricostruisce quindi le condotte illecite del gruppo. In particolare, dall'esame degli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini e' emerso che il direttore dei lavori, nell'ambito delle tre importanti opere pubbliche, ha appunto "messo a disposizione" la sua funzione pubblica in favore di alcune imprese impegnate ad eseguire i lavori, ottenendo in cambio commesse e subappalti in favore di societa' riferibili di fatto a lui stesso e all'imprenditore calabrese. Inoltre, e' stata accertata l'esistenza di rapporti corruttivi intrattenuti dal direttore dei lavori con i vertici dei general contractor che si occupano della realizzazione delle tre grandi opere pubbliche. Si e' appurato, difatti, che i rappresentanti dei contraenti generali Cociv e Reggio Calabria-Scilla scpa, nonche' del concessionario Pisamover spa da un lato hanno coperto gli accordi illeciti realizzati dal direttore dei lavori con le imprese sub-affidatarie dei lavori e, dall'altro, promesso allo stesso utilita', sotto forma di commesse in favore di societa' riferibili a lui ed al suo socio calabrese, quale contropartita per la sua disponibilita' ad adottare provvedimenti favorevoli ai general contractors/concessionari da loro stessi amministrati.

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E' stato altresì acclarato che, in una prima fase, il direttore dei lavori, mettendo a disposizione dei general contractors e dei subappaltatori la propria qualifica di pubblico ufficiale, ha ricevuto utilita' sotto forma di importanti commesse e/o promesse di commesse in favore di societa' riconducibili al proprietario ed amministratore di Sintel engineering srl, societa' per conto della quale svolgeva le funzioni di direttore dei lavori. Successivamente, il direttore dei lavori ha deciso di praticare in proprio il sistema, ormai collaudato, per favorire le societa' a lui direttamente riconducibili anziche' quelle del suo capo. Ulteriori risultanze investigative attestano che i promotori del sodalizio avevano gia' esteso le loro attivita' criminali - facendo ricorso al medesimo modus operandi - alla realizzazione di altre opere pubbliche, quali la stazione per l'Alta velocita' di Firenze ed alcuni lavori stradali nel comune di Asti. Il sodalizio capeggiato dal direttore dei lavori e dal suo socio imprenditore calabrese e' riuscito, quindi, ad ottenere dalle ditte esecutrici dei lavori contratti - tra consulenze, commesse e forniture - per un importo complessivo di oltre 5 milioni di euro a favore delle aziende a loro riconducibili, quale frutto delle operazioni corruttive, con la complicita' dei funzionari e dirigenti del general contractor Cociv. Tra i ventuno destinatari di misura cautelare, oltre ai predetti direttore dei lavori e all'imprenditore calabrese, figurano il presidente del Comitato direttivo consorzio Cociv, nonche' presidente del Cda di Reggio Calabria-Scilla scpa, nonche' general manager Domestic operations di Salini-Impregilo; il direttore di Cociv; il presidente del Cda di Pisamover spa e amministratore delegato della Condotte investimenti infrastrutturali a r.l.; il project manager, direttore del cantiere e direttore della sicurezza per il concessionario Pisamover spa. Contestualmente alle misure cautelari e' stata data esecuzione a decreti di perquisizione locale e informatica presso le sedi legali ed operative delle societa' coinvolte nell'indagine.