'Ndrangheta in Expo, Gratteri: "E' prestigio essere dentro le grandi opere"

gratterinicolaildispaccio16apr"Quando ero procuratore aggiunto a Reggio Calabria avevo detto che la 'ndrangheta sarebbe arrivata all'Expo 2015 perché per la 'ndrangheta e' un fatto di prestigio essere presente in queste grandi opere": cosi' Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, a Melog su Radio 24 commentando la questione delle infiltrazioni della 'ndrangheta a Expo. "Non e' un fatto solo di guadagno - ha spiegato - perché la 'ndrangheta e' stata presente nella Tav, e' stata presente nell'alta velocita', e' stata presente nella questione Autostrada del Sole, e' sempre presente, nel terremoto de L'Aquila". E "noi proprio come procura di Reggio Calabria abbiamo inviato gli atti a Milano, abbiamo inviato le intercettazioni telefoniche dalle quali emergeva proprio che queste organizzazioni della 'ndrangheta stavano effettuando dei lavori soprattutto nella parte principale dell'Expo". "Sostanzialmente loro lavoravano sotto soglia, sotto i 600mila euro e quindi sotto quella soglia non c'era il controllo o il controllo era blando", ha proseguito Nicola Gratteri spiegando come la 'ndrangheta sia riuscita a inserirsi nelle opere di Expo, nonostante fossero controllate

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"La 'ndrangheta - ha ricordato il procuratore di Catanzaro - e' l'unica mafia presente in tutti i continenti. E' un marchio, e' un brand. E' come il marchio McDonald che in tutto il mondo e' uguale, stessa cosa, il locale della ndrangheta e' uguale in tutto il mondo con le stesse regole e con gli stessi riti". Cosi' la 'ndrangheta ad Expo "voleva essere presente, e' stata presente e ci ha pure guadagnato perché generalmente queste associazioni criminali, come anche la camorra, riescono ad avere dei prezzi concorrenziali perché mettono operai sottopagati o non assicurati, in nero, smaltimento dei rifiuti in modo illecito; quindi gli imprenditori del Nord hanno abbracciato e abbracciano queste imprese mafiose che offrono servizi a basso costo".