Viola, diciassette e più motivi per riempire il PalaCalafiore

reggio palacalafioredi Simone Carullo - Comminata la penalizzazione di 34 punti e respinto il ricorso pare proprio che la Viola Reggio Calabria debba ripartire dalla B. E ripartire è un verbo, onorevolissimo, che il popolo neroarancio conosce bene e da tempo. Siamo ripartiti dopo due fallimenti e qualche retrocessione, siamo ripartiti dopo aver – come Icaro – sfiorato le vette del sogno ed esser precipitati nell'anonimato del basket amatoriale. Siamo ripartiti dopo che predoni e buffoni ci hanno sedotti ed abbandonati. Siamo ripartiti, sempre e comunque, grazie alla gente che non ha voluto tradire una realtà storica, che ha appassionato e fatto sognare l'intera città.
In tutto questo c'è stata un'unica grande costante: l'amore di tifosi ed appassionati per questi colori e questo sport! Perché la Viola è questo: è passione, dolore, amore, è la sua curva, la sua gente, la sua storia. Una storia fatta di grandi uomini e grandi atleti. Di prodigi e capitomboli. La Viola è un certo sentire, è cultura sportiva, è la somma dei ragazzi che ha formato come uomini e come atleti.

La Viola è il suo nome, il nome di una famiglia di cui la città di Reggio Calabria deve andare davvero orgogliosa.
Nondimeno, ora che anche il patron Giancesare Muscolino ha espresso l'intenzione di fare un passo indietro, il futuro della società neroarancio sembra oltremodo incerto. Ma, anche se duole, non si può far come gli struzzi e fingere che sia stata davvero commessa un'ingiustizia a fronte della nostra "buona fede". Noi non ce la sentiamo di coadiuvare il vittimismo mosso da una dietrologia spicciola che ha animato molti all'indomani della penalizzazione. Pensare ad un "complotto" è quantomeno puerile considerato lo stato di cose. La fideiussione "casus belli" è falsa, nessuno lo ha negato. E se nessuno lo ha negato - dunque la fideiussione è falsa - vuol dire che si possono contestare i tempi con cui si è arrivati ad accertarlo, ma non si può contestare l'accertamento nel merito.

A Muscolino l'ambiente reggino deve essere grato per aver fatto risorgere la Viola ed averci regalato anni di basket ad alto livello.

Ma, ancora una volta, tutto il lavoro svolto fin qui è stato vanificato – ben che vada – da una "leggerezza", nella peggiore delle ipotesi, invece, da un imbroglio che addolora e disonora in primo luogo proprio il buon nome della Viola.

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Ecco, dunque, se ce ne fosse bisogno, un motivo per il quale ogni appassionato, ogni tifoso, ogni reggino, dovrebbe venire al PalaCalafiore domani: per rendere onore ai nostri colori, alla nostra Storia, alla nostra squadra (ed al suo straordinario staff tecnico). Una squadra giovane e forte, con un grande avvenire, che ha conquistato sul campo la possibilità di lottare per la promozione e che si trova adesso in fondo ad uno squallido abisso, condannata ad una retrocessione senza appello, macchiata dell'onta di aver barato, ultima e deietta, nonostante le 17 vittorie, i 2264 punti segnati, le prodezze cestistiche, le prestazioni superlative che tanto ci hanno fatto divertire quest'anno!

I motivi per venire domani a Palazzo sono:
Agustin Fabi;
Andrew Joseph Pacher;
Riccardo Rossato;
Chris Roberts;
Lorenzo Caroti;
Patrick Baldassarre;
Lorenzo Benvenuti;
Celis Taflaj;
Tommaso Carnovali;
Allen Agbogan;
Coach Marco Calvani ed il suo staff.

A loro vanno mille e diciassette GRAZIE! Alla Viola Reggio Calabria, che saluterà la Lega di A2, un appuntamento al prossimo anno con la testa alta ed il cuore in gola!